Osservatorio Parlamentare sul Mercato Immobiliare.

Tavola rotonda a Palazzo Madama organizzata dall’Osservatorio Parlamentare sul Mercato Immobiliare, presieduto dal senatore Vincenzo Gibiino. Al centro del dibattito il futuro di un settore che attende da tempo di essere sostenuto concretamente e rilanciato, e che dà vita ad una filiera che contribuisce per un quinto al prodotto interno lordo e ha importanti interazioni con gli altri settori dell’economia. Ad incontrare Gibiino e i membri dell’Osservatorio, Giorgio Spaziani Testa, presidente Confedilizia e Paolo Righi, past president nazionale FIAIP, sono stati Gianfranco Brusa, docente strutturato al Politecnico di Milano e Dimitri De Rada, docente a contratto all’Università La Sapienza di Roma e l’avvocato Genny Pisa.

“Abbiamo fatto il punto sulle questioni di maggiore attualità del settore immobiliare, il mercato, il suo sviluppo, la mancata ripresa – dice Giorgio Spaziani Testa –, tra i nodi quello della tassazione, soprattutto patrimoniale, ma anche la difficoltà di rientrare in possesso degli immobili al momento del termine dei contratti di locazione. Tutto questo determina anche una scarsa attrattiva del nostro Paese verso gli investitori stranieri”.                     

In Italia – dichiara Paolo Righi, Past President Fiaip –  c’è una pressione fiscale sugli immobili che è ancora nel suo complesso la più alta in Europa e la nostra ripresa non è allineata a quella dei maggiori Paesi europei. Oggi, le politiche del Governo per il rilancio del mercato immobiliare non hanno avuto gli effetti desiderati. Rilanciare il brand Italia nel mondo e rendere sempre più attrattive le nostre città è fondamentale se lo si fa  riqualificando al contempo il patrimonio immobiliare del Paese.  Assistiamo, invece, al deprezzamento del valore degli immobili e alla fuga degli investimenti italiani all’estero: 49 mila cittadini italiani hanno investito, secondo il Centro Studi Fiaip, nel mattone all’estero e il fenomeno non sembra arrestarsi”

“Trend di mercato in continua caduta, continue modifiche della normativa sia in tema di edificazione sia soprattutto in tema di tassazione, una invincibile debolezza sistemica, rendono il nostro Paese uno dei meno appetibili in campo europeo per gli investimenti immobiliari – afferma Dimitri De Rada –. Tuttavia si sta registrando qualche indice positivo negli ultimi 24 mesi. Una ripresa “a macchia di leopardo” che vede solo i capoluoghi protagonisti, con la vera success history di Milano, dove l’esplosione dei grandi progetti di recupero e trasformazione urbana ha trainato lo sviluppo del mercato e delle quotazioni e creato ricchezza. Oltre che casi esemplari di gentrification. O il successo dei cosiddetti “borghi d’Italia” vere perle capaci di avere valori e qualità completamente diverse dai contesti limitrofi (si pensi a Capri, a Forte dei Marmi, a località della Sardegna), che rendono evidente anche come l’immobiliare è uno strumento di cambiamento urbano anche quando opera il recupero del patrimonio storico e urbanistico attraverso iniziative di rigenerazione urbana”.  

“La promozione del territorio e i conseguenti stimoli verso i flussi turistici favoriscono ricadute positive anche sul mercato immobiliare, ad oggi rilevabili soprattutto nelle maggiori città – sostiene Gianfranco Brusa –, ma le potenzialità, sia turistiche sia legate all’immobiliare, sono riscontrabili anche in realtà minori. In tal caso il ricorso al marketing territoriale dovrebbe essere potenziato: le indagini di marketing dovrebbero supportare non solo le strategie promozionali, ma anche quelle di intervento fisico sul territorio. Le dimensioni contenute delle piccole/medie città d’arte possono favorire indagini innovative, basate sulla percezione della qualità globale e dei valori specifici del territorio”. 

“Se la politica ha il dovere di facilitare e sostenere la ripresa di un settore centrale e vitale per l’economia nazionale, per l’occupazione, prevedendo innanzitutto una drastica riduzione della pressione fiscale sugli immobili – dichiara Vincenzo Gibiino –, i diversi attori in campo possono stimolare il legislatore e affinare altresì le strategie per recuperare competitività. Le nostre città, i nostri stili di vita, le esigenze stanno cambiando, una trasformazione che è al tempo stesso sinonimo di grandi opportunità, che il settore deve sapere cogliere”

fonte http://www.altalex.com/documents/news/2017/10/05/mercato-immobiliare-italia